Il portiere nel calcio, è un ruolo assolutamente particolare, assolutamente unico e su questo non c'è alcuna ombra di dubbio. E' il numero uno da un punto di vista "numerico", ma l'ultimo, o meglio, il numero undici, come terminale di difesa. Un concetto, quello appena espresso, che detto così può dire poco o nulla, ma che nel pratico dimostra quanto il portiere come ruolo nel gioco del calcio sia un uomo solo. Perché è quello che subisce i gol, che spesso con una propria svista, o con un proprio errore, può far cambiare esito ad una gara intera e questo non fa altro che far aumentare la tensione, in un uomo, che per giocare in quel ruolo presciso, deve avere un carattere molto forte, oltre che i nervi ben saldi. "La Solitudine dei Numeri Uno" racconta le storie e gli episodi di alcuni di questi uomini, quelli più conosciuti, quelli più famosi in un certo senso, ma anche quelli vittime di fatti di rilievo o di episodi cuoriosi. C'è Buffon, Campione del Mondo in Germania nel 2006, Dino Zoff, che invece il Mondiale lo ha vinto in Spagna nel 1982. Diversi gli italiani, come Rampulla che è riuscito anche a trovare la via della rete con la maglia della Cremonese, oppure Taibi, in rete con la Reggina, ma protagonista di una "nota papera" tra le fila del Manchester United. Come dimenticare Toldo e quella gara della nazionale italiana contro l'Olanda nell'europeo del 2000, oppure gli altri "italiani noti" come Peruzzi e Galli, vincitori di Coppe dei Campioni con Juve e Milan, uniti anche dal fatto di aver provato a vivere la carriera politica dopo aver terminato quella sul campo. C'è Jasin, l'unico portiere pallone d'oro, il musulmano Dasaev, lo "spettacolare" Higuita". Ci sono tutti i migliori, Gianpaolo Santoro non ha sbagliato un colpo. Libro per intenditori di calcio.
Voto: 7,5/10
Maurizio Mazzarella
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