venerdì 18 marzo 2011

JONATHAN ARPETTI - Intervista all'Autore


Intervista a Jonathan Arpetti, scrittore nostrano, recentemente uscito sul mercato letterario con il pregevole libro "I Love Ju" (Cult Editore), impostato su una profonda storia d'amore legata alla mitica Juventus. Un testo senza alcun dubbio considerabile come il "Febbre a 90°" made in Italy:

Allora Jonathan, potresti presentare ai nostri lettori il tuo libro "I Love Ju"?

-"I LOVE" JU descrive una grande storia d'amore, anzi due. Quella di Giacomo, il protagonista, "super" tifoso bianconero alla soglia dei trenta, verso la Juventus e verso la sua fidanzata storica Julia, le cui iniziali (caso vuole) sono le stesse di quelle della sua squadra del cuore. Ma, a un certo punto, una è di troppo. Chi vincerà questa partita?

Perché un romanzo d'amore sulla Juventus?

-Ho deciso di scrivere un romanzo sulla Juve perché lei mi ha dato molto e ho sentito la necessità di contraccambiare in qualche modo... e poi perché tra gli scaffali delle librerie non c'era niente di simile.

Quali sono secondo te le differenze tra l'amare una donna e la propria squadra del cuore?

-Potrei dire nessuna. Anche perché, quando si ama, di solito si ama incondizionatamente. Almeno è quello che succede a me. Però, riflettendoci su, amare la Juve qualche vantaggio lo da, soprattutto il fatto di non essere mai tradito. (Almeno fino a qualche anno fa).

A quali autori ed a quali testi ti sei ispirato nello scrivere questo libro?

-Un autore che mi piace molto è sicuramente N.Hornby (quello di Febbre a 90°) libro che si avvicina molto al mio I LOVE JU, almeno stando all'articolo apparso su Tuttosport e firmato da Guido Vaciago alla vigilia della partita Cesena-Juve. "I LOVE JU. La febbre a 90° juventina."

Puoi parlarci più nello specifico di te e del tuo amore per la Juventus?

-Io ho 39 anni e da 39 anni sono un tifoso juventino. Vivo nelle Marche, a 500 km da Torino, che spesso raggiungo per andare allo stadio. Quando non posso, mi devo accontentare di uno schermo gigante, di qualche amico, birra e patatine.

Cosa porta il protagonista a tradire la Juventus? E perché la tradisce?

-Da circa quindici anni ho iniziato a scrivere, pubblicando vari racconti, un romanzo breve e "finalmente" "I LOVE JU". Forse qualcuno penserà che la mia produzione è un po' scarsa, ma oltre a scrivere, svolgo anche un lavoro "vero" con degli orari che troppe volte non lasciano scampo.

Da tifoso juventino, cosa pensi della Juventus di oggi?

-Se rispondo a questa domanda finirei per svelare il finale...e credo che non sia giusto. Quello che posso dire è che la tradisce senza sapere che la sta tradendo. Mi viene da piangere. A inizio stagione, con l'arrivo di Andrea Agnelli credevo che si sarebbe sistemata ogni cosa... invece si sta facendo ancora peggio dell'anno scorso (una delle più deludenti annate bianconere). Se posso dare un consiglio, la prima cosa da fare è scegliere un allenatore da Juve (Mazzarri è il mio preferito) e comprare 3/4 giocatori da Juve. Cose che si dovevano fare la scorsa estate.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Cosa bolle in pentola?

-La mia intenzione è quella di continuare a scrivere narrativa a tinte bianconere. Ho due storie in testa e spero che si possano trasferire su carta. Vorrei farne una trilogia. Ma ora non posso svelare altri particolari.

Quale è il ricordo più bello legato alla Juventus?

-Il ricordo più bello che mi lega alla Juve è quando vinse la prima coppa Intercontinentale a Tokyo. Avevo 13 anni e vedevo Platini come un eroe...

Quale il successo più amato della Juve?

-Sicuramente la Champions vinta a Roma. Dopo la tristezza di Bruxelles, è stato un urlo di liberazione.

Quale invece il momento più brutto? Quello che vorresti cancellare dalla mente?

-Il momento più brutto invece è stato la sconfitta contro il Milan a Manchester. Perdere fa male, ma perdere in finale, ai rigori e per di più contro una rivale storica come la squadra rossonera, è stata una mazzata incredibile. Sono ancora qui che aspetto la rivincita.......

Vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Vorrei metterli in guardia e dir loro di fare attenzione, perché "I LOVE JU" crea dipendenza. Se inizi a leggerlo, non riuscirai a fermarti.

Intervista di Maurizio Mazzarella

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